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Titolo: Emigranti digitali. Origini e futuro della società dell’informazione dal 3000 a.C. al 2025 d.C.
Autore: Gianpiero Lotito
Edizione: Bruno Mondadori, 2008
Collana: Comunicare
Costo: 12,50 euro
Nel blog da cui provengo, mi sono per caso imbattuta in un libro il cui titolo mi ha subito incuriosito. I commenti dell’autore, Gianpiero Lotito, mi hanno poi convinto a leggerlo. Il libro è quello che vedete in foto qui sopra, fresco fresco di stampa.
Ma chi sono gli Emigranti digitali?
Nel 2001 in un articolo dal titolo Digital Natives, Digital Immigrants Marc Prensky, esperto di tecnologie digitali, introduce il termine Immigranti digitali in aggiunta a quello di Nativi digitali usato già da altri per indicare la generazione nata dopo l’avvento di tecnologie come il pc, internet e il cellulare. Se nel significato comune, immigranti sono quelle persone che si stabiliscono in un nuovo paese, allo stesso modo gli Immigranti digitali di Prensky sono coloro che hanno costruito le nuove tecnologie o vi si sono trovati nel mezzo già da adulti.
Gianpiero Lotito ha voluto ampliare ulteriormente questa distinzione aggiungendo il termine Emigranti digitali con un significato più sottile e distinto da quello di Immigranti digitali. Lo spunto è originato dalla grande migrazione del XIX secolo in cui molti Europei sono emigrati in America alla ricerca di nuove ricchezze.
Emigrante è dunque colui che lascia il proprio paese per andare a vivere in un altro (Cambridge Learner’s Dictionary), così per Lotito siamo tutti Emigranti digitali noi che abbiamo costruito le nuove tecnologie o vi siamo attivamente e spontaneamente entrati facendole evolvere. Mentre gli Immigranti digitali sono coloro che, sempre nati prima delle nuove tecnologie, le utilizzano perché vi sono costretti.
Io direi proprio di essere emigrante a tutti gli effetti. La mia generazione è fatta di emigranti, immigranti e ignoranti digitali. Probabilmente l’ultima categoria è quella più abbondante..
Non posso dire di aver visto la nascita di internet, ma sicuramente l’ho visto crescere e in 10 anni è cambiato tantissimo. Non invidio i Nativi. Loro si sono trovati già le cose fatte, così forse sapranno usare benissimo un cellulare e giocano con il mouse nella culla, ma non sono capaci di vederli veramente come li vediamo noi che prima non li avevamo.
Voi cosa siete?